Un termine moderno che fa riferimento a una tecnologia antica. Il filtro HEPA viene oggi inserito in quasi tutti i dispositivi aspiranti per la sua elevata capacità di purificare l’aria, ma già durante la Seconda Guerra Mondiale veniva utilizzato dagli scienziati per bloccare le particelle radioattive che si sviluppavano nella creazione delle armi atomiche.
La sua funzionalità di controllo sulla diffusione dei microrganismi ha fatto in modo che, oggi, il filtro HEPA trovi larga applicazione nei protocolli di disinfezione delle strutture sanitarie, oltre che nell’implementazione del sistema filtrante degli elettrodomestici.
Cosa tratteremo
Cos’è e come è fatto
L’acronimo HEPA (High Efficiency Particulate Air) indica uno speciale sistema di filtrazione ad elevata efficienza. Esso è composto da diversi strati di foglietti in microfibra di vetro borosilicato, intrecciati tra loro e separati da setti di alluminio.
Il compito dei foglietti che compongono il filtro HEPA è quello di “catturare” le microparticelle inquinanti e nocive per la salute (come quelle del particolato, più o meno fine o grossolano), presenti nell’area e nei fluidi, liquidi o gassosi, da trattare.
Il filtro HEPA fa parte dei cosiddetti “filtri assoluti”, una categoria comprensiva dei sistemi che garantiscono una filtrazione particolarmente efficiente. A questa categoria appartengono anche i filtri ULPA (Ultra Low Penetration Air).
L’alto livello di filtraggio effettuato dagli strumenti HEPA, compreso tra l’85% e il 99,995, varia in base all’appartenenza a una delle 5 classi (da H10 a H14) di raggruppamento, ognuna delle quali presenta caratteristiche prestazionali sempre più elevate.
Come funziona
Grazie alla fitta struttura lamellare, il filtro HEPA blocca e trattiene una percentuale molto elevata di particelle aero-disperse. In queste, oltre alla polvere, possono essere presenti acari, allergeni, pollini e microrganismi batterici.
La “cattura” delle particelle avviene in modi diversi a seconda delle loro dimensioni:
- per intercettazione: le particelle più grandi sono trattenute fisicamente all’interno delle fibre del filtro;
- per impatto (o occlusione): quando le particelle di medie dimensioni seguono il flusso d’aria e rimangono intrappolate tra le lamelle del filtro;
- per diffusione: nel caso di particelle più piccole e difficili da bloccare, ma sono comunque rallentate dal filtro nel loro corso e trattenute per inerzia.
Ovviamente, questi tre metodi possono anche agire in sincronia, dato che nell’aria o sulle superfici da trattare sono presenti particelle inquinanti di grandezza diversa.
Ed è proprio questa funzionalità “aumentata” a rappresentare il valore aggiunto del filtro HEPA rispetto ad altre tipologie di filtri. Esso è in grado di offrire un’attività di depurazione efficiente e completa in ogni ambiente, sia all’interno di un’abitazione, sia in uno spazio lavorativo.
Modalità di impiego
Oltre che inserito nel sistema di filtrazione di numerosi elettrodomestici e dispositivi, come i depuratori d’aria e i climatizzatori, le cappe a flusso laminare e gli aspirapolvere, il filtro HEPA viene spesso utilizzato nelle sale operatorie e nei laboratori di analisi, quale elemento addizionale per speciali tipologie di mascherine protettive. La sua capacità di creare un flusso d’aria asettico viene sfruttata anche nell’industria farmaceutica e nelle strutture sanitarie per avviare processi di sterilizzazione. Inoltre, per risolvere il problema degli effetti nocivi dei microrganismi inquinanti sulla salute, il filtro HEPA è lo strumento più funzionale, riuscendo a trattenere microparticelle fino alla grandezza di 0,3 micron.
Per avere un’idea delle dimensioni di cui si parla, basti pensare che il diametro di un granello di sabbia è pari a circa 90 micron. Va da sé che le famigerate particelle inquinanti che rappresentano l’obiettivo da catturare sono invisibili all’occhio umano e, per questo, altrettanto sfuggenti a qualsiasi normale controllo.
Da ciò discende la necessità di uno strumento che sia in grado di fornire una soluzione all’esigenza di eliminazione del cd. “particolato”. Parliamo dell’insieme delle sostanze sospese in aria, come i pollini, la polvere grossolana, le spore e gli allergeni, fino a quelle che compongono il particolato “fine” e “ultrafine” (di diametro da 10 micron a 0,1 micron), praticamente impercettibili, ma particolarmente dannose quando vengono respirate.
Perché utilizzare un filtro HEPA
La comunità scientifica è concorde nel ritenere che, allo stato attuale, il filtro HEPA sia lo strumento più efficace per mantenere la salubrità dell’aria.
Lo standard HEPA è adottato in ogni Paese del mondo. Oggi si ritiene che, per essere inquadrato nella categoria dei filtri “assoluti”, uno strumento di filtrazione debba essere in grado di rimuovere il 99,7% delle particelle di grandezza pari a 0,3 micron.
La funzionalità del filtro HEPA si rivela indispensabile nelle aree condivise, dove l’esigenza di igiene è più marcata e poter contare su un dispositivo dotato di filtraggio ad alta efficienza diventa essenziale.