Misurare la temperatura dei cibi mentre prepariamo vuol dire avere maggiore cura durante la cottura. Il risultato è quello di ottenere un piatto più gustoso ed equilibrato, risparmiando anche energia. In questo articolo scoprirai come utilizzare al meglio questo strumento nelle ricette.
Cosa tratteremo
Per alcune ricette la temperatura è fondamentale
Pur cucinando per passione (o semplicemente per necessità), ti accorgerai presto che misurare la temperatura dei cibi non è soltanto utile, ma è indispensabile per certe preparazioni. Misurare la temperatura durante la cottura, ad esempio, è fondamentale per temperare il cioccolato oppure nella panificazione con il lievito madre.
Se hai una passione per la cucina avrai sicuramente già un termometro, o magari anche più di uno. Ma molti non sanno che esistono tanti accorgimenti per utilizzare al meglio questo strumento.
Prima di comprendere come sfruttare al meglio il termometro in cucina, bisogna premettere che quando stai cucinando qualcosa al forno devi tenere presente che la temperatura all’interno non resta mai costante e che i forni sono tutti uno diverso dall’altro, compresi quelli professionali e di ultima generazione. Le oscillazioni sono di circa 20°C, in più e in meno, necessari al forno per rimanere a temperatura piuttosto stabile. Riscaldare almeno un’ora prima di infornare può aiutare a ridurre questi sbalzi termici e mantenere stabilità.
Il termometro è un alleato
Il termometro da forno può aiutarti a capire la temperatura interna del forno mentre cuoci le pietanze. Questi strumenti sono in acciaio e dotati di un comodo gancio per appendere facilmente alla griglia del forno. La temperatura va da 50°C a 350°C.
Questo strumento aiuta anche a tenere sotto controllo le temperature di frigorifero e freezer. Diventa fondamentale, per esempio, se è saltata la luce e vuoi sapere le condizioni in cui si trovano i cibi conservati.
Guida alla scelta
Esistono due tipi principali di termometro: quelli da contatto e quelli a infrarossi o laser.
Il termometro da arrosto permette di giungere al centro del prodotto. Hanno uno “spillone” che raggiunge il cuore, controlla i gradi e viene estratto rapidamente. Alcuni possono essere inseriti in forno, altri invece no. Il termometro deve essere inserito nella parte più interna per un corretto controllo. Esistono in versione analogica e digitale. I primi non scendono sotto zero, mentre gli altri hanno oscillazioni da -20°C a 250°C e sono pratici anche per l’outdoor, in occasione di grigliate o barbecue.
Il termometro per friggere è utile per verificare la temperatura dell’olio, fondamentale per non alterare le caratteristiche di questo prelibato elemento. Misurare ti aiuta anche ad evitare di bruciare gli acidi grassi, preservando la salute. Esistono termometri specifici che controllano in modo costante la temperatura. Diventa fondamentale se devi friggere alimenti che richiedono una temperatura dell’olio diversa.
Il termometro da zucchero ricorda quello usato per la febbre, ma è protetto da acciaio per evitare di rompersi. Va agganciato alla pentola e tiene sotto controllo la temperatura dello zucchero per il caramello. Oscilla tra 70°C e 200°C.
Per il cioccolato esiste un termometro specifico in plastica, che può essere immerso. La misurazione è molto precisa da -20°C a 50°C.
Misurare la temperatura di lievitazione con un mezzo specifico è fondamentale, soprattutto per prodotti importanti come panettoni o colombe. L’impasto deve “chiudere” a circa 25°C. Con il lievito madre le temperature basse non fanno attivare l’elemento.
I termometri a infrarossi (o pirometri) e a laser sono strumenti professionali e misurano senza entrare a contatto con la pietanza di interesse. Entrambi permettono di tenere sotto controllo i gradi delle varie superfici senza entrarne a contatto. Non vanno bene per misurazioni attraverso i vetri (come nel caso del forno di casa) ma sono spesso impiegati nei forni delle pizzerie, per le pentole, per controllare i cibi in cottura dall’esterno.