Lo scalogno è un bulbo versatile dal sapore delicato, perfetto per insaporire numerosi piatti. La buona notizia è che coltivarlo è semplice e può essere fatto sia in vaso che direttamente nell’orto, rendendolo adatto a qualsiasi spazio a disposizione.

In questa guida, scoprirai come piantare, curare e raccogliere lo scalogno con successo.

Quando piantare lo scalogno?

Il momento migliore per piantare lo scalogno dipende principalmente dal clima della tua zona.

In regioni con inverni miti, come il Sud Italia, è possibile piantare i bulbi in autunno, solitamente tra ottobre e novembre. Questo permette ai bulbi di sfruttare le piogge autunnali e di sviluppare radici forti prima del freddo. Lo scalogno, infatti, è una pianta che tollera bene temperature basse, purché non troppo estreme.

Nelle zone caratterizzate da inverni rigidi, è preferibile piantare lo scalogno a fine inverno, tra febbraio e marzo, quando il rischio di gelate è passato. Piantare in questo periodo consente ai bulbi di sfruttare al massimo la stagione primaverile per svilupparsi in modo sano e robusto.

Coltivazione nell’orto dello scalogno

scalogno in orto

Per coltivare lo scalogno nell’orto, la preparazione del terreno è fondamentale.

Lo scalogno prospera in terreni leggeri, ben drenati e ricchi di sostanze nutritive. Un terreno troppo compatto o argilloso potrebbe impedire la corretta crescita dei bulbi; perciò, è utile mescolare il terreno con sabbia o ghiaia per favorire il drenaggio.

Una volta preparato il terreno, interra i bulbi a circa 2-3 cm di profondità, facendo attenzione a posizionarli con la punta verso l’alto. La distanza tra i bulbi dovrebbe essere di 10-15 cm, mentre tra le file è bene lasciare uno spazio di 20-30 cm per consentire una buona circolazione dell’aria e per evitare la competizione tra le piante.

La cura dello scalogno è semplice.

Durante la crescita, è importante mantenere il terreno costantemente umido, ma senza eccessi, poiché lo scalogno non tollera i ristagni d’acqua, che possono portare alla marcescenza dei bulbi. È possibile applicare una pacciamatura con paglia o erba secca per mantenere il terreno umido e ridurre la crescita delle erbacce, che potrebbero sottrarre nutrienti preziosi.

Lo scalogno è pronto per la raccolta quando le foglie iniziano a ingiallire e a seccarsi, un segno che i bulbi hanno completato il loro ciclo di crescita. Di solito, questo avviene tra giugno e agosto, a seconda del momento della piantagione. Dopo averli estratti dal terreno, lasciali asciugare all’aria per alcuni giorni prima di conservarli in un luogo fresco e asciutto. In questo modo, i bulbi si manterranno a lungo senza perdere le loro qualità.

Coltivazione in vaso

scalogno in vaso

La coltivazione dello scalogno in vaso è un’opzione ideale per chi non ha a disposizione un giardino. Anche in vaso, è importante creare le condizioni giuste per far prosperare i bulbi.

Scegli un vaso abbastanza profondo, almeno 20 cm, e assicurati che abbia dei fori di drenaggio per evitare ristagni d’acqua. Per quanto riguarda il terriccio, utilizza una miscela ben drenata, composta da terriccio universale mescolato con sabbia o perlite, che aiuterà a evitare il ristagno idrico e favorirà l’aerazione delle radici.

Interra i bulbi seguendo lo stesso schema di piantagione utilizzato nell’orto, mantenendo una distanza di circa 10 cm tra i bulbi. Posiziona il vaso in un’area ben soleggiata, poiché lo scalogno ha bisogno di almeno 6 ore di sole al giorno per svilupparsi correttamente. Se non riceve abbastanza luce, la pianta potrebbe crescere stentata e produrre bulbi piccoli o poco saporiti.

Anche in vaso, la raccolta avviene quando le foglie della pianta ingialliscono e iniziano a seccarsi. Dopo la raccolta, segui la stessa procedura di essiccazione adottata per le piante coltivate in orto, lasciando i bulbi al sole per alcuni giorni prima di conservarli.

Scalogno: Parassiti e malattie

Lo scalogno, pur essendo una pianta rustica, può essere soggetto ad attacchi di parassiti e malattie. Tra i nemici principali dello scalogno c’è la mosca della cipolla, le cui larve si nutrono dei bulbi, danneggiando la pianta dall’interno. Per prevenire questo problema, vi consigliamo di coprire le piante con reti anti-insetto o di utilizzare trattamenti biologici specifici.

Un altro problema comune è la peronospora, una malattia fungina che si sviluppa in condizioni di eccessiva umidità e può causare macchie e marciumi sui bulbi. Per evitarla, è importante assicurare un buon drenaggio del terreno ed evitare l’eccessiva irrigazione.

Inoltre, è utile ruotare le colture: non coltivare lo scalogno o altri allium (come aglio e cipolla) nello stesso terreno per almeno tre anni, in modo da prevenire l’accumulo di agenti patogeni nel suolo.

Coltivare lo scalogno, sia in vaso che nell’orto, è un’attività semplice che offre grandi soddisfazioni. Con i giusti accorgimenti, potrai godere di un raccolto abbondante e utilizzare lo scalogno fresco per arricchire i tuoi piatti!