Appartenenti alla famiglia delle Oleaceae, le forsizie, note anche come mimose di Parigi, sono originarie dell’Asia (Cina, Giappone, Corea). Questi arbusti decidui a fioritura molto precoce sono tra i primi a fiorire alla fine dell’inverno, alcuni già a febbraio (“Beatrix Farrand”) e altri solo più tardi ad aprile.
La forsizia può raggiungere un’altezza compresa tra 1 e 3 metri, è molto ramificata dalla base e ha foglie opposte, lunghe circa 2-10 cm, con bordo seghettato o intero. I suoi fiori misurano circa 2 cm, sono di colore giallo acceso ed emanano una gradevole e delicata fragranza.
La forsizia può crescere a una velocità di 20 cm all’anno.
Cosa tratteremo
Quando, dove e come piantare le Forsizie
Il periodo perfetto per piantare le forsizie è nei mesi autunnali, preferibilmente all’inizio della stagione, o tra marzo e maggio. In questo modo si evitano sia le gelate e sia le temperature eccessive. Piantare in autunno incoraggerà il radicamento e la forsizia crescerà più forte e resistente.
Nel terreno la messa a dimora deve rispettare le giuste distanze con altri arbusti da siepe, per permettere un corretto sviluppo del fogliame. Si suggerisce di calcolare, a seconda della specie, da almeno 1 a 1,50 m di distanza tra le piantine.
Le fosse per piantare la forsizia dovrebbero misurare circa 50x50x60 cm in modo che la zolla dopo la semina si trovi a una profondità di 30-40 cm. Prima di piantare, è necessario riempire le fosse con uno strato drenante di mattoni rotti o pietrisco di 15-20 cm di spessore e, successivamente, con uno strato di sabbia profondo almeno dieci centimetri. In ultimo, inserire nella fossa una miscela di terriccio di foglie, sabbia e torba in un rapporto di 2:1:1.
È sufficiente un terreno ordinario, in quanto l’arbusto si adatta bene tollerando anche un eventuale eccesso di calcare. Tuttavia, la pianta di forsizia crescerà meglio e più velocemente in un terreno ricco di humus, abbastanza fresco (dalla primavera all’autunno) e ben drenato. Il pieno sole è consigliato per una fioritura abbondante.
La forsizia cresce molto in larghezza: è importante tenerne conto se la si vuole coltivare in vaso, scegliendo contenitori molto grandi (minimo 1 m di altezza).
Cura delle Forsizie
La principale caratteristica delle forsizie è che richiedono poche o, addirittura, nessuna cura. La loro manutenzione si riduce, infatti, a una buona pacciamatura e a una leggera potatura. Anche se l’arbusto si accontenta di un terreno abbastanza povero, l’aggiunta di compost o concime organico in primavera ne migliora sicuramente la crescita e ne favorisce la fioritura rendendola ancora più spettacolare.
La forsizia si adatta facilmente a tutti i tipi di terreno, ma predilige terreni freschi, non troppo asciutti. In estate, annaffiare 1 o 2 volte alla settimana, in caso di caldo torrido. Per mantenere la base fresca durante la stagione calda, pacciamare bene prima della primavera.
La potatura (sempre dopo la fioritura) non è strettamente necessaria, se non per riequilibrare la forma della pianta. Durante i primi tre anni è sufficiente eliminare gli steli morti, esili o aggrovigliati.
Nelle forsizie di età superiore ai tre anni, rimuovere metà o 2/3 dell’altezza dei rami morti, sottili o mal posizionati per favorire la formazione di giovani steli e ringiovanire l’arbusto. L’arbusto tollera potature anche severe a livello del terreno, se si desidera ridurne la diffusione o rimodellarlo.
È necessario ricordare che nella forsizia i fiori nascono dai germogli dell’anno precedente, quindi in nessun caso la pianta dovrebbe essere potata in autunno. La potatura autunnale avrebbe, infatti, come triste conseguenza una scarna fioritura l’anno successivo. L’eventuale taglio dei rami secchi deve avvenire, invece, in primavera subito dopo la fioritura per consentire alla pianta di sviluppare nuovi germogli durante l’estate che poi fioriranno in primavera.
Malattie e parassiti delle Forsizie
La forsizia è generalmente molto resistente alle malattie e ai parassiti se piantata nelle giuste condizioni. In terreni scarsamente drenati può essere sensibile a malattie crittogamiche. Le due malattie principali sono le galle nodose e il marciume radicale.
Le galle che colpiscono la forsizia, causate da un batterio, non costituiscono un problema drammatico per la vita della pianta, anche se sono innegabilmente molto brutte a vedersi. I sintomi sono piccoli grumi di concrezioni che si formano sugli steli dell’arbusto. L’unica soluzione possibile è di potare almeno 10 cm sotto la deformazione. Se dopo due anni la malattia continua a diffondersi, è necessario osare un taglio più radicale (30 cm da terra) in primavera. L’arbusto si dovrebbe riprendere molto rapidamente.
Al contrario, il marciume radicale è molto più fastidioso. Il sintomo è un micelio bianco con un forte odore di fungo che si manifesta alla base degli steli e al piede della forsizia, causando la putrefazione delle radici. Per il marciume radicale non esiste un rimedio e sarà necessario estirpare la pianta.
Propagazione delle Forsizie
La propagazione delle forsizie può avvenire per talea, rimuovendo dall’arbusto, nella stagione autunnale, rami lunghi da 10 a 15 centimetri e inserendoli in vasi riempiti con una miscela di terriccio da giardino e sabbia.