La fine della stagione calda e l’arrivo di quella fresca implicano un ritorno all’accensione dei riscaldamenti. Ritorna pienamente in funzione la caldaia! Prima, però, è importante che sia controllata. La manutenzione della caldaia è obbligatoria per legge a partire dal 2005. Chi non è in regola va incontro a sanzioni che vanno dai 500 ai 3000 euro.
Cosa tratteremo
Cos’è e quando effettuare la manutenzione della caldaia
La manutenzione della caldaia consiste in due operazioni: revisione e verifica dei fumi.
La prima fase, ovvero la revisione, è una sorta di verifica generale dell’impianto. Avendo a che fare con un combustibile, è fondamentale che tutto funzioni perfettamente. Se la caldaia causa problemi evidenti prima o dopo l’appuntamento di manutenzione, è di primaria importanza chiamare la ditta il prima possibile, evitando così gravi conseguenze.
La seconda fase serve a controllare i fumi, affinché siano il meno inquinanti possibile. Al termine del lavoro sul libretto verrà rilasciato il famoso bollino blu che attesta l’avvenuto controllo e il corretto funzionamento dell’impianto.
La frequenza della revisione è specificata sul libretto delle istruzioni consegnato dalla ditta, mentre per quanto riguarda il controllo dei fumi varia in base all’età e al tipo di caldaia: è previsto una volta l’anno per i modelli più vecchi e da due a quattro anni per quelli più nuovi.
In entrambi i casi, in caso di mancata documentazione si può procedere parlando con la fabbrica di produzione e capire quando effettuare il controllo, specificando il modello o le caratteristiche tecniche.
La revisione deve essere effettuata solo da addetti di una ditta specializzata. Alcune volte è la ditta installatrice che si occupa anche della manutenzione, altre volte è a discrezione del cittadino occuparsene. È consigliato chiamare più società per avere un preventivo e scegliere il migliore. Solitamente la spesa media si aggira intorno ai 70-80 euro per la revisione intorno ai 100-120 se si aggiunge il controllo dei fumi.
Se una caldaia ha una potenza superiore ai 10 kW, è necessario essere in possesso del libretto di impianto per la climatizzazione, che deve essere aggiornato ad ogni controllo dall’addetto alla manutenzione.
A chi spetta fare la manutenzione della caldaia?
In caso di abitazione in affitto, è l’inquilino che deve occuparsi di contattare la ditta di manutenzione e di sostenere il costo del servizio. In caso di caldaia centralizzata, è l’amministratore condominiale che deve occuparsi di chiamare la ditta.
Inoltre, è bene controllare se la regione di appartenenza del cittadino ha preso parte alla normativa nazionale, che prevede un database online con tutte le informazioni disponibili sulle caldaie.
Le due operazioni di revisione e controllo fumi possono avvenire in giorni separati, ma è sempre meglio effettuarle insieme.
Per non ritrovarsi a pagare una multa salata o ad avere problemi di riscaldamento, è necessario dunque ricordarsi di far controllare periodicamente gli impianti di calore. In caso di dubbi, chiamare la ditta installatrice o rivolgersi al Comune o Provincia per delucidazioni.