Ti sarai certamente accorto come il costo dell’energia elettrica sia aumentato in maniera esponenziale nell’ultimo periodo, così come si evince dalla comparazione tra i vari gestori che è possibile fare su portali online, come per esempio Segugio.it.
Purtroppo, ad aggravare la situazione sono intervenuti anche gli accadimenti politici degli ultimi giorni, che inevitabilmente hanno inciso a livello economico sul costo del gas e dell’energia elettrica, gravando in particolar modo sulle famiglie dei consumatori.
Per questo motivo, oggi più che mai è necessario porre una maggiore attenzione a quella che è la variegata offerta del settore, optando per la maggior tutela oppure per il mercato libero a seconda della regione nella quale si vive e della proposta ricevuta.
È stato infatti calcolato da Segugio.it, che il Trentino è ad esempio il posto dove si riesce meglio a gestire questo aumento con il mercato libero e risparmiare in proporzione maggiore rispetto ad altre zone d’Italia che hanno subito rincari ancora più pesanti, soprattutto per quanto concerne le grandi città.
Per quanto riguarda invece la maggior tutela, ad oggi è il Veneto a battere tutte le altre regioni, mostrando come il primato virtuoso sia nel Nord Italia piuttosto che nel Sud, che da sempre soffre maggiormente l’approvvigionamento di queste materie prime.
Cosa tratteremo
Quali sono le cause di questi rincari nel costo dell’energia elettrica e del gas?
Quando una materia prima inizia ad aumentare vertiginosamente il proprio prezzo, le motivazioni sono solitamente da ricercare nel suo difficile reperimento o in alcuni blocchi che vengono fatti dalle nazioni esportatrici che pertanto rendono raro e appetibile il prodotto molto più di prima.
La guerra esplosa tra Russia e Ucraina non ha fatto altro che esacerbare una situazione già in via di peggioramento, impedendo al Governo Italiano di poter intervenire in maniera davvero significativa e percepibile dalle semplici famiglie di consumatori.
Proprio per analizzare con lucidità questa situazione, Segugio.it ha deciso di realizzare delle indagini su base regionale, notando come primo punto il passaggio dei consumatori dal mercato tutelato a quello libero, che è riuscito a offrire soluzioni più vantaggiose giocando sull’oscillazione dei prezzi.
Qual è la risposta dei consumatori all’aumento vertiginoso del costo dell’energia elettrica
Oltre a cercare la migliore offerta possibile visitando con maggiore attenzione i portali del settore, le famiglie italiane, indipendentemente dalla regione, stanno cercando di limitare il più possibile i consumi domestici.
Per questo motivo, quello dell’energia elettrica è diminuito dell’1% da ottobre scorso a febbraio 2022, mentre quello del gas addirittura del 4%, essendo il settore più colpito e quindi maggiorato in maniera esponenziale.
La regione che maggiormente ha ridotto tali consumi è la Valle D’Aosta, che ha alzato la percentuale per l’elettricità al 3%, mentre per quanto riguarda il gas è il Centro Italia la zona che ha deciso di pagare meno in bolletta ricorrendo in maniera limitata al riscaldamento domestico.
Si tratta di una condizione particolarmente delicata considerando che molte fatture mensili sono aumentate addirittura del 30% del loro valore, gravando in maniera significativa sulle famiglie già colpite dalla crisi economica dovuta alla pandemia di Covid, che ha messo in ginocchio molte attività commerciali e interi settori merceologici.
Quali sono le regioni dove si spende di più per il consumo di energia elettrica e gas?
Essendo un’isola, la Sardegna paga maggiormente il trasporto dell’energia elettrica sul proprio territorio, arrivando a una spesa annuale media a utenza di 596 euro.
Questo picco è seguito a breve distanza dalla Sicilia e dalla Calabria, che si attestano entrambe attorno ai 560 euro, dimostrando come il Sud dell’Italia sia più svantaggiato da questo punto di vista, superato dal Nord che riesce meglio a gestire i costi della materia prima e del suo trasporto.
Proseguono questo elenco numerose regioni del centro come l’Abruzzo e la Toscana, ancora al di sopra dei 500 euro, per poi veder subentrare Liguria e Valle d’Aosta distanti di circa 100 euro.
La situazione è invece ben diversa per quanto concerne il gas, poiché apre il nefasto elenco il Veneto con una spesa che tocca picchi mai visti prima con 792 euro annui a utenza, seguito dal Piemonte con 784.
Molto distanti sono invece la Puglia, con 596 e la Liguria che scende a 576.
Se si considera una spesa complessiva per le utenze tra luce e gas, il fanalino di coda è quindi il Veneto, poiché ogni famiglia spende ogni 12 mesi circa 1340 euro, una cifra destinata ancora ad aumentare se le vicende mondiali non troveranno a breve una risoluzione più diplomatica.
Perché passare dalla maggior tutela al mercato libero?
Secondo l’indagine condotta da Segugio.it, molti italiani stanno passando nell’ultimo periodo dal servizio di maggior tutela a quello del mercato libero, poiché è stato stimato un risparmio di circa 75 euro totali, variabili in base alla regione di appartenenza, passando da un picco del Trentino a 94 euro a un minimo della Calabria a 65 euro.
Si tratta però dell’unico modo che hanno le famiglie per abbassare leggermente i costi, oltre a quello di cercare di consumare in misura minore cambiando in parte le proprie abitudini di vita.
Questo processo di migrazione è iniziato nei mesi scorsi ed è stato valutato a partire da ottobre, notando come il risparmio si sia comunque ridotto di circa il 36% rispetto a prima, segno che anche il mercato libero è profondamente toccato dalla crisi economica di questo periodo e dai costi maggiorati delle materie prime che non riescono più a giungere sul territorio in maniera lineare.
Purtroppo non è possibile ancora prevedere quale sarà l’andamento di questa situazione che al momento non appare positiva né in via di risoluzione, pertanto le famiglie attendono bollette salate nei prossimi mesi.