La passiflora, nota anche come fiore della passione, è una stupenda pianta rampicante appartenente alla famiglia botanica delle Passifloraceae.
In realtà, con il termine passiflora sono indicate molteplici specie vegetali, che possono avere le forme e le dimensioni più variabili. Tuttavia, queste si caratterizzano per la presenza di sontuosi fiori ermafroditi, con un diametro che può arrivare a 15 cm.
Nella maggior parte delle specie, il fiore ha geometria stellata e una corona di filamenti coloranti. Al centro si trovano le strutture riproduttive maschili e femminili. Dopo la fecondazione, i fiori producono bacche voluminose, di colore scuro o giallo, che contengono semi a forma di cuore.
Cosa tratteremo
Condizioni ideali per la coltivazione della passiflora
In natura, le Passiflore sono diffuse per lo più in America Latina; alcune specie crescono spontaneamente anche nell’America Settentrionale, in Asia e in Australia. Gradiscono climi miti, privi di estremi termici. Prediligono i luoghi soleggiati e patiscono il gelo e l’esposizione al vento e alle correnti. Si suggerisce, quindi, di metterle a dimora addossate ad un muro esposto verso sud.
La temperatura di crescita ideale è compresa tra 18 e 27°C. Sotto i 10 gradi, infatti, la pianta soffre, con l’eccezione di alcune specie che sono in grado di resistere, per brevi periodi, a temperature inferiori allo zero. Per questo motivo, nel nostro Paese cresce bene nelle zone costiere, mentre ha meno successo nelle aree interne e nel Nord della penisola.
Per crescere rigogliosa, richiede un terreno a pH acido, non troppo compatto per permettere un completo sviluppo dell’apparato radicale. Si suggerisce di utilizzare un terriccio a composizione mista: torba e humus per nutrire la pianta, sabbia per garantire il giusto drenaggio dell’acqua.
Rinvaso & Concimazione
La passiflora può essere coltivata sia in vaso sia in piena terra. La moltiplicazione può avvenire per talea o tramite semi. Una volta ottenute le nuove piantine, il momento ideale per rinvasarle o porle a dimora è il mese di marzo.
Sebbene raggiunga il massimo del suo sviluppo se coltivata in terra, la passiflora può essere tenuta anche in vaso, avendo cura di rinvasarla ogni anno in un contenitore leggermente più grande del precedente. Quando il vaso raggiunge un diametro di circa 30 cm, non si procede più al rinvaso ma ci si limita a sostituire annualmente lo strato superficiale di terriccio.
Per regalarci fioriture sontuose, la passiflora richiede concimazioni abbondanti e regolari.
- A inizio marzo, è consigliabile somministrare un fertilizzante in granuli o pellet a lento rilascio.
- Nel periodo primaverile ed estivo, si consiglia di nutrirla ogni settimana utilizzando un concime liquido da allungare con acqua.
- In autunno, con la conclusione della stagione vegetativa, si interrompe anche la concimazione, che poi riprenderà la primavera successiva.
Cura & Potatura
Le passiflore sono piante rampicanti che per crescere hanno bisogno di tralicci e sostegni. Se fornite di adeguate strutture di sostegno, possono formare meravigliosi archi o pareti verdi. Grazie alla loro crescita rigogliosa, vengono utilizzate anche come siepi separatorie.
Nel periodo primaverile ed estivo la passiflora richiede abbondanti annaffiature settimanali per sostentare la sua abbondante fioritura. Il suolo in cui cresce deve sempre essere umido, ma sono da evitare i ristagni idrici che potrebbero asfissiare la pianta. Nel periodo autunnale e invernale è possibile ridurre la frequenza delle innaffiature, ma il terreno deve sempre rimanere leggermente umido.
Le potature vanno effettuate alla fine dell’inverno, preferibilmente al momento del rinvaso, per eliminare i rami secchi e i tralicci danneggiati dal gelo. Al termine della potatura, come abbiamo già accennato, è consigliabile fertilizzare il terreno con concime a lento rilascio.
Le passiflore sono piuttosto resistenti alle malattie, ma possono occasionalmente essere attaccate da cocciniglie e pidocchi delle piante, che provocano la comparsa di macchie sulla faccia inferiore delle foglie. Se l’irrigazione è insufficiente, le foglie tendono a cadere. Se invece è la luce ad essere carente, le foglie ingialliranno e la pianta stenterà a fiorire.
Curiosità sul nome
Chiudiamo questo articolo con una piccola curiosità sull’origine del nome passiflora.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, il nome non richiama l’ardore amoroso, bensì la Passione biblica di Cristo. Le strutture del fiore ricordano, infatti, alcuni simboli religiosi associati con la morte del Redentore. In particolare, la corona di filamenti posta nel centro del fiore ricorda la corona di spine che, secondo la tradizione, cinse la testa di Cristo nelle sue ultime ore di vita.