Il pungitopo è un arbusto spontaneo spesso riconosciuto grazie alle sue famose bacche rosse, spesso vengono utilizzate per decorare gli ambienti di casa a tema natalizio.
Questo arbusto, appartenente alla famiglia delle Gigliacee, è considerato una pianta medicinale e trova ampio spazio per coltivazioni su terreno ma anche in vaso.
A seconda della regione italiana in cui ci si trova, il pungitopo verrà chiamato con i più svariati nomi: rusco, scoparina, spruneggio o pungiratto. Di fatto, è una pianta che spopola in tutta la nostra penisola grazie al clima mediterraneo.
Cosa tratteremo
Caratteristiche e habitat naturale
Il pungitopo si riconosce subito, quando ci si ritrova a passeggiare in un bosco nella stagione fredda, grazie alle sue grosse bacche rosse che spiccano tra i colori bruni delle foglie autunnali.
I frutti nascono all’inizio dell’autunno e hanno una buona resistenza che arriva fino alla primavera, quando vengono sostituiti dalla fioritura estiva.
Questo arbusto cresce naturalmente in zone d’ombra sotto agli alberi. Inoltre, ha la caratteristica di crescere in modo irregolare se lasciato incolto. Nonostante le sue minute dimensioni di soli cinquanta/ottanta centimetri di sviluppo in altezza, presenta solide radici e ramificazioni spesse e nodose.
Oltre alle bacche rosse, la seconda caratteristica riconosciuta del pungitopo sono le sue piccole foglie dal colore verde brillante con punte spinose. Queste sono molto simili a quelle dell’agrifoglio, motivo per cui viene spesso usato per decorazioni natalizie come buon augurio.
La coltivazione del pungitopo: terreno, concimazione e cure necessarie
Il pungitopo si presta molto bene a ogni tipo di terreno, in quanto pianta spontanea e sempreverde. Riesce, infatti, a crescere rigogliosa a diversi gradi di acidità lungo tutta la penisola italiana.
In ogni caso preferisce posizioni più ombreggiate e umide in quanto nasce prevalentemente in zone boschive. Un’informazione da tenere in considerazione nel momento in cui decidiamo di posizionarlo nel nostro giardino.
La pianta molto rustica non presenta la necessita di grandi cure particolari. Riesce a resistere senza nessun problema sia a basse temperature che a zone soleggiate con climi più temperati. La sua diffusione è intensa, infatti, nelle zone costiere del paese.
Per quanto riguarda le innaffiature stagionali, il pungitopo ha bisogno di regolari e sostanziosi apporti d’acqua nei mesi più caldi dell’anno. Ci possiamo scordare di innaffiarlo, invece, nei mesi invernali visto che riesce ad accontentarsi delle piogge stagionali per vivere rigoglioso.
Infine, per quanto riguarda la concimazione periodica è bene dare un aiuto di vitamine e fertilizzante liquido nel momento in cui iniziano a fiorire i primi boccioli primaverili. Questo per aiutarli ad avere tutti i nutrimenti per trasformarsi in bellissime bacche rosse invernali.
Consigli per la coltivazione in vaso
Come già detto in precedenza, il pungitopo si presta molto bene anche alla coltivazione in vaso per arricchire le nostre terrazze o i nostri portici.
Se si propende per questo tipo di coltivazione allora è bene scegliere come prima cosa il vaso giusto nel quale riporlo. Il pungitopo predilige i vasi molto larghi, per avere la possibilità di espandersi in larghezza e fortificarsi man a mano.
Per la scelta del terriccio, optiamo per un substrato molto ricco di vitamine, potassio e ferro come quello umido che si trova nei boschi. Ricordiamoci sempre di annaffiare abbondantemente durante il periodo caldo facendo molta attenzione, però, ad evitare ristagni idrici sul fondo che causerebbero un grave marciume e la morte dell’apparato radicale della pianta.
Infine, per la potatura preoccupiamoci solo di recidere i rami secchi durante la stagione primaverile per dare anche un senso di ordine all’arbusto.
Le malattie del pungitopo
Fortunatamente la natura rustica del pungitopo permette a questa pianta di non essere soggetta a particolari parassiti o malattia che ne provochino la morte. Eccezione fatta per qualche sporadico attacco fungineo, come quello dell’oidio causato da un eccessivo ristagno idrico; provoca polvere bianca che ricopre tutte le foglie.
In commercio esistono validi trattamenti per riuscire a sconfiggere questa malattia, a meno che non sia troppo sviluppata.
Curiosità sul pungitopo
Abbiamo precedentemente accennato al fatto che questa pianta è riconosciuta come erba medicinale. Il pungitopo è utilizzato come diuretico e come trattamento fitoterapico per combattere cellulite e radicali liberi, grazie alle importanti proprietà benefiche contenute nelle sue foglie.